Chi siamo

Rete In Difesa Di Patto di Lavoro

Siamo organizzazioni non-governative, associazioni, reti, enti promotori della rete IN DIFESA DI e che nel corso degli anni si sono impegnati per rafforzare la consapevolezza dell’opinione pubblica, della società civile e dei decisori politici sulla situazione delle e dei difensori dei diritti umani a titolo individuale e appartenente a comunità e movimenti, in Italia e nel mondo.

Importanti sono stati i risultati ottenuti: dall’inserimento della difesa dei difensori dei diritti umani tra le priorità della politica estera dei diritti umani, ad un coinvolgimento attivo del Parlamento italiano nella definizione di linee di indirizzo per la nostra diplomazia, alla creazione di un piano pilota di città e territori pronti a sostenere ed accogliere persone difensore dei diritti umani a rischio. 

Trento, Padova, Torino, Verona, Bologna ed altre città hanno adottato o sono in procinto di adottare programmi e protocolli per la tutela dei difensori dei diritti umani e la loro eventuale ricollocazione per periodi di tempo determinati.

Le istituzioni internazionali dedicate alla tutela dei diritti umani e delle persone difensore dei diritti umani – quali gli uffici del Relatore Speciale ONU, o l’OSCE-ODIHR o il Consiglio d’Europa – hanno interloquito costantemente con la Rete , acquisendo informazioni ed elementi preziosi per il loro lavoro sul nostro Paese. Un patrimonio di conoscenza, relazioni, competenze diffuse e collettive, che oggi vogliamo impegnarci a rendere ancor più robusto ed efficace, sulla scorta delle grandi sfide che ci troviamo a dover affrontare. Sfide per chi difende i diritti umani, quelli dei migranti, di chi si schiera in prima linea a difesa dei territori e della natura,  che vede i propri spazi di agibilità e di pratica sociale progressivamente ristretti e limitati da politiche pubbliche che delegittimano chi difende i diritti umani, agevolano il ricorso al diritto penale per criminalizzare il loro operato, o a strumenti quali le querele temerarie per imbavagliare ogni forma di dissenso o critica politica o sociale. 

Una crisi sistemica nella quale i diritti umani sono una delle vittime principali, e che è rappresentata dall’intreccio di vari fattori:  in primis, la restrizione degli spazi di agibilità e l’aumento delle politiche restrittive e repressive  a livello globale, risposta dei governi alla capacità di mobilitazione e attivazione dei movimenti sociali e della società civile. 

Inoltre, l’espansione della frontiera estrattiva rifiuta di comprendere i rischi a cui tutti siamo esposti dal continuo alimentare modelli di consumo e sviluppo energivori. È il caso delle risposte errate alla crisi climatica, con l’aumento dell’estrazione e uso di gas fossile (spacciato come “amico del clima”) e di minerali e metalli, imposti come necessari per la transizione energetica. 

Una crisi che si alimenta della persistenza di pratiche e culture patriarcali e coloniali, che discriminano e marginalizza chi migra, chi ha il diritto di affermare la propria sovranità sul proprio corpo ed il proprio genere, e che in molti Paesi viene perseguitato e offeso. 

La criminalizzazione della solidarietà è un fenomeno che da anni attraversa il dibattito pubblico nel nostro Paese, con torsioni securitarie dei governi di turno, l’interdizione o per lo meno la ridotta capacità di salvataggio e soccorso per chi si schiera in mare e sui confini per assicurare dignità e per salvare la vita di chi intraprende un difficile percorso migratorio in cerca di miglior vita. Ciò è ancora più evidente in questa fase politica nel Paese nella quale le scelte e le posizioni degli attuali rappresentanti del governo lasciano presagire una nuova spinta di repressione e criminalizzazione, non solo delle ONG ma anche dei movimenti sociali e dell’attivismo in generale, e in particolare di quello ambientale e per la giustizia climatica, e contro le grandi opere inutili e dannose. 

A fronte della preoccupante evoluzione in termini ulteriormente restrittivi e discriminatori verso chi difende i diritti umani, a titolo individuale e collettivo, nel nostro Paese e nel resto del mondo, riaffermiamo il nostro impegno a lavorare insieme, a condividere le nostre capacità e – quando possibile – le risorse, a rafforzare la cooperazione e collaborazione tra noi e i nostri partner sui territori ed all’estero, a tenere aperti i canali di comunicazione e interlocuzione con organismi internazionali di tutela delle persone difensore dei diritti umani, condividendo questo patrimonio e questi strumenti con il resto della società civile e dei movimenti, in particolare al fianco di chi protegge l’ambiente e s’impegna per la giustizia climatica. 

Al contempo ci impegniamo per rafforzare e consolidare la proiezione internazionale del nostro lavoro attraverso l’esperienza delle Città In Difesa Di, e delle altre iniziative territoriali per la tutela e l’accoglienza temporanea di persone difensore a rischio minacciate nella consapevolezza che tale impegno a livello locale debba promuovere e generare politiche pubbliche coerenti e debba avere come seguito un rinnovato protagonismo nelle relazioni di solidarietà e cooperazione decentrata tra territori e comunità.  

27 marzo 2023

Rete In Difesa Di Presentazione

La rete “In Difesa Di” si compone di organizzazioni italiane impegnate per la tutela delle persone difensore dei diritti umani ed ambientali. E’ connessa con piattaforme, movimenti e campagne di pressione e di informazione e promuove attività funzionali al supporto, all’accompagnamento e all’accoglienza verso chi, per il proprio attivismo sociale, viene sottoposto a minacce, violenze, vessazioni, in Paesi esteri così come in Italia.

La rete ha particolare attenzione verso chi difende i diritti legati alla sfera ambientale e climatica, in una visione femminista, antiestrattivista e di genere. E’ uno spazio operativo e partecipativo che si organizza attraverso pratiche di collaborazione, orizzontalità e reciprocità. 

Le modalità di azione della rete includono la condivisione, la promozione e la costruzione di strumenti di protezione nazionali, europei e internazionali per la difesa, la sicurezza e l’accompagnamento di difensori e difensore dei diritti umani, ambientali e climatici e per dare loro visibilità, la pressione verso istituzioni nazionali ed internazionali competenti, e la collaborazione con le istituzioni internazionali di tutela e difesa dei difensori e difensore dei diritti umani. 

La rete in particolare si muove intorno a due assi:

Città Rifugio

La creazione, promozione e sviluppo di programmi e progetti di accompagnamento e sostegno, e quando necessario accoglienza temporanea di persone difensore straniere minacciate, secondo modalità e strumenti adatti alle loro esigenze e situazioni particolari. Sulla scorta dell’esperienza accumulata dalla rete con le “Città in Difesa Di” (Trento, Padova, Verona)  lavoreremo per rafforzare questi programmi, assieme alle altre realtà parte della rete che si impegnano in programmi con finalità simili, condividendo pratiche, esperienze e strumenti di lavoro.  Attraverso la partecipazione o la collaborazione con programmi quali la European Temporary Relocation Platform (EUTRP)  o CEAR Euskadi con uno scambio di esperienze, dallo Shelter Cities Program a reti quali Incidencia REDS, con il programma HRD Fellowships di Amnesty International, o altri strumenti che si renderanno disponibili, i membri della  rete offrono una ampia gamma di strumenti e approcci al sostegno, accompagnamento e accoglienza temporanea dei difensori e difensore a rischio.  Collaboreremo altresì all’elaborazione di documenti e l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione, pressione e solidarietà che, insieme a istituzioni, enti locali e organizzazioni territoriali, possano contribuire a promuovere le cause delle comunità, dei gruppi o delle persone che verranno accolte o accompagnate.

Difesa dei diritti civili in Italia

La promozione e difesa dei diritti civili minacciati in Italia, a partire dalla criminalizzazione di chi difende pacificamente l’ambiente e il clima, e dal restringimenti di spazi democratici, con comunicati stampa, iniziative pubbliche e d’impatto.

In considerazione del persistere anche all’interno degli stati dell’Unione Europea di minacce e attacchi nei confronti delle organizzazioni della società civile e dei difensori dei diritti umani, dell’ambiente e del clima e delle numerose segnalazioni agli organismi internazionali di una clima di ostilità nei confronti di organizzazioni della società civile e verso i difensori,  al fine di contribuire alla tutela dello spazio civico anche in una dimensione più interna,  si ritiene utile che una parte delle azioni della rete  riguardino situazioni di criticità attinenti organizzazioni e difensori in Italia, in particolare in materia ambientale considerati  l’ambito di competenza e di intervento di alcuni componenti della rete.


Le organizzazioni che fanno parte della rete IDD si impegnano, anche in base alle proprie competenze, a contribuire allo sviluppo e alla realizzazione dei tre assi di lavoro. Le attività della rete IDD si svolgono in maniera essenzialmente volontaria da parte dei referenti delle organizzazioni che ne fanno parte, supportando il lavoro di segreteria, coordinamento e comunicazione della rete. La rete non si dota di una struttura, ma di una segreteria e di referenti. 

5 Ottobre 2023