Dal 20 al 24 marzo 2018, alla Triennale di Milano, si terrà la terza edizione del Festival dei diritti umani. Il tema di quest’anno è la devastazione della Terra e di come questo saccheggio incida sui diritti umani, e particolare attenzione verrà data al ruolo cruciale svolto dai difensori e dalle difensore dei diritti umani che proteggono l’ambiente.
La rete “In Difesa Di – Per i diritti umani e chi li difende” parteciperà alla giornata conclusiva del festival il 24 marzo, durante il talk “In prima linea. Le popolazioni indigene vittime dei cambiamenti climatici e dell’avidità del business”.
Le comunità indigene sono le più vulnerabili, perché abitano le terre da sfruttare, e vivono dove si scatenano fenomeni climatici estremi. Proprio per questo sono in prima linea nella difesa dell’ambiente, e sanno esprimere una saggezza e una resilienza da imitare. Non lasciamoli soli.
Data: sabato 24 marzo, ore 15.00
Dove: Salone D’Onore (Triennale, Milano)
Speaker:
Inka-Saara Arttjeff, rappresentante del popolo Sami
Francinara Baré, coordinatrice del Coordinamento Organizzazioni Indigene dell’Amazzonia Brasiliana (COIAB)
Marina Calloni, professore ordinario di Filosofia Politica Sociale all’Università Milano Bicocca
Antonella Cordone, responsabile per i popoli indigeni all’IFAD
Hindou Oumarou Ibrahim, coordinatrice dell’Associazione delle Donne e Popolazioni
Indigene del Chad (AFPAT)
Francesco Martone, portavoce della rete In Difesa Di – per i diritti umani e chi li difende
Victoria Tauli-Corpuz, relatore speciale dell’ONU sui diritti delle popolazioni indigene
Il Festival dei diritti umani
Il FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI è organizzato da Reset-Diritti Umani, con il patrocinio di Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Amnesty International Italia, Legambiente, Ordine degli Avvocati di Milano, Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano.
Tra i temi trattati durante la terza edizione, ci saranno: inquinamento, profughi ambientali, impazzimento climatico ma anche i segnali della consapevolezza di una necessaria inversione di tendenza.
“Il nostro pianeta sta subendo mutazioni dovute all’azione umana. Schiacciato dal prelievo insensato e iniquo dei suoi beni comuni, l’ambiente viene consumato per soddisfare un bisogno immediato e la risposta della politica tende a esaurirsi nel breve termine. Pochi decidono per tutti, mettendo a rischio diritti elementari: la salute, il cibo, la vita. La sfida è urgente: cambiare l’economia per proteggere la nostra casa comune, per garantire uno sviluppo sostenibile e, insieme, i diritti della nostra e delle generazioni future”.Il festival prevede alla mattina appuntamenti pensati appositamente per gli studenti delle superiori con proiezioni di documentari e testimonianze; al pomeriggio e sera una programmazione a 360° con documentari e film, spesso inediti; dibattiti con intellettuali e studiosi italiani e internazionali, dialoghi con testimoni; mostre fotografiche. L’ingresso al Festival dei Diritti Umani è libero e gratuito, fino a esaurimento posti.
Popoli indigeni e difesa dell’ambiente
La difesa dei diritti dei popoli indigeni è strettamente collegata a quella dell’ambiente: come ha affermato il Relatore Speciale sui diritti umani e l’ambiente John Knox, “la difesa dei diritti umani aiuta a proteggere l’ambiente, e un ambiente sano e protetta aiuta a salvaguardare i diritti umani.” Questo è particolarmente vero per i popoli indigeni: la loro sussistenza, cultura e identità sono inestricabilmente legate all’ambiente in cui vivono, e per loro corsi d’acqua, montagne e foreste hanno spesso un alto valore simbolico e sacrale.
Le comunità indigene sono particolarmente colpite dalla costruzione di mega-progetti come miniere, impianti idroelettrici o agricoltura estensiva. Come si legge nel sito Universal Rights, ad esempio, nella comunità di La Guajira in Colombia negli ultimi anni sono morti 4000 bambini, a causa della mancanza di acqua pulita e malnutrizione. In questa regione, le autorità hanno dato numerose concessioni a imprese estrattive, che hanno privato le comunità indigene locali delle risorse naturali necessarie per la loro sopravvivenza.
Le comunità indigene sono in prima linea nella difesa dell’ambiente, e sono per questo costantemente sotto attacco. Secondo l’ultimo rapporto di Global Witness, nel 2017 sono stati uccisi almeno 197 difensori dell’ambiente, e di questi almeno la metà erano difensori indigeni. Moltissimi altri sono costantemente minacciati, aggrediti e minacciati, e le donne indigene sono particolarmente a rischio. Inoltre, le comunità indigene vengono spesso criminalizzate e stigmatizzate, e accusate di essere ribelli, nemiche dello Stato, e contrarie allo sviluppo economico. Invece di valorizzare il fondamentale ruolo svolto dalle comunità indigene, imprese private e autorità fanno di tutto per silenziarne la voce.
Per saperne di più, leggi il report a cura della rete “In Difesa Di” dedicato ai difensori/e dell’ambiente.